Descrizione Progetto

La zanzara tigre (Aedes albopictus Skuse, 1894) è un insetto appartenente alla famiglia Culicidae diffusosi in Italia e in Europa dagli anni novanta in poi.

La zanzara tigre è lunga dai 2 ai 10 millimetri. È vistosamente tigrata di bianco e nero. I maschi si contraddistinguono dalle femmine in quanto sono più piccoli di circa il 20%; nonostante ciò possiedono una morfologia molto simile. Come tutte le specie di zanzare, le antenne dei maschi sono decisamente più folte rispetto a quelle delle femmine. I palpi mascellari dei maschi sono più lunghi delle loro proboscidi; invece i palpi mascellari delle femmine sono molto più corti.

A differenza di altre specie (come quelle indigene dell’Europa), la zanzara tigre è attiva durante il giorno, e non solamente all’alba o al tramonto; è perciò responsabile per le punture degli uomini e degli animali durante il giorno. La zanzara tigre punge rapidamente riuscendo così a fuggire velocemente.

Le zanzare tigre depongono le uova spesso in piccoli contenitori con piccole quantità di acqua: vasi, sottovasi, fognature otturate, grondaie, recipienti di scarto. Le uova resistono alla siccità e possono sopravvivere finché il contenitore dove sono state deposte non si riempia nuovamente di acqua piovana. La zanzara tigre ha un limitato raggio d’azione (meno di 200 metri); perciò i luoghi di deposizione delle uova sono vicini a dove si osservano le zanzare.

Pericoli per la salute
La caratteristica principale della zanzara tigre è la sua aggressività ed il fatto di essere attiva sia di giorno che di notte, anche se predilige la mattina ed il pomeriggio. Si riscontra inoltre una sua forte resistenza a veleni comuni ed una straordinaria capacità di adattamento all’ambiente.

L’Aedes albopictus può trasmettere patogeni e virus come il virus della febbre del Nilo, della febbre gialla, dell’encefalite di St. Louis, del dengue, l’agente patogeno della dirofilariasi e chikungunya.

La zanzara tigre fu responsabile dell’epidemia di chikungunya del 2005-2006 sull’isola francese di Riunione. In settembre del 2006 si stimarono circa 266.000 persone contagiate e si contarono 248 morti sull’isola. La zanzara tigre fu anche vettore di tale virus causando la prima e unica epidemia di chikungunya in Europa. L’epidemia avvenne in Italia, in provincia di Ravenna, nell’estate del 2007, durante la quale si contagiarono più di 200 persone. Evidentemente, mutazioni del virus di chikungunya vengono trasmesse direttamente e facilmente; ciò fa temere che questa malattia si possa nuovamente diffondere tramite Aedes albopictus in queste regioni.

La zanzara tigre è importante anche nella medicina veterinaria. Per esempio, le zanzare tigre sono vettori di vermi parassiti del genere Dirofilaria, agenti della dirofilariasi cardiovascolare in cani e gatti.